Abstract: In un mondo di risorse limitate porsi degli interrogativi riguardo i nostri stili di vita e i nostri consumi è non solo auspicabile, ma anche necessario. L'Italia è il terzo paese importatore netto di acqua virtuale al mondo. Cosa significa? Perché è importante parlare di acqua e cibo? Per produrre un chilogrammo di pasta secca sono necessari circa 1.924 litri d'acqua. Poco minore è l'impronta idrica di una pizza da 725 grammi: 1.216 litri. Con acqua virtuale si intende proprio questo: il quantitativo di acqua necessario a produrre cibi, beni e servizi che consumiamo quotidianamente. Applicando questo concetto, scopriremo che consumiamo molta più acqua di quella che vediamo effettivamente scorrere sotto i nostri occhi. Non riusciamo a percepirla come tale semplicemente perché è acqua che letteralmente mangiamo, contenuta in maniera invisibile nel cibo che consumiamo e che proviene da ogni parte del mondo. L'acqua che mangiamo spiega, con un approccio multidisciplinare, la problematica idrica e le sue implicazioni economiche, sociali e politiche. Vuole agire idealmente da ponte tra chi svolge ricerca accademica e scientifica e chi si interessa alle grandi questioni della sostenibilità ambientale. Offre molteplici chiavi di lettura attraverso il lavoro dei più grandi esperti italiani e mondiali.
Titolo e contributi: L'acqua che mangiamo : cos'è l'acqua virtuale e come la consumiamo / a cura di Marta Antonelli e Francesca Greco
Pubblicazione: Milano : Ambiente ; [Roma] : WWF, 2013
Descrizione fisica: 279 p. : ill. ; 24 cm.
ISBN: 9788866270881
Data:2013
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
Sono presenti 1 copie, di cui 0 in prestito.
Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
---|---|---|---|---|---|
Biblioteca civica Antonio Tiraboschi | TIR. 333.911.ACQ 1 V | 0-529532 | Su scaffale | Disponibile |
Ultime recensioni inserite
Nessuna recensione
Clicca sulla mappa dove vuoi posizionare il tag