Abstract: Non confidare nell’energia rinnovabile, ma nella nostra capacità di consumare meno energia. Sostituire lo standard di efficienza industriale —più profitto, più tecnologia - con lo standard di salute ecologica - più cura, più responsabilità - per proteggere la sola fonte dell’economia umana, che è sempre l’ecosistema nel quale viviamo. Diffidare della scienza delle corporation, libera di inventare cause e liberata dalla responsabilità degli effetti. Abbandonare l’economia intesa come “governo del denaro” e abbracciare l’economia come “governo della casa”: obbligarla a operare come un buon vicino delle comunità naturali e umane, poiché sul lungo termine solo la ricchezza delle une sarà la ricchezza delle altre. Wendell Berry, il “filosofo contadino”, una delle voci più influenti e critiche d’Occidente, passa in rassegna in questi dieci saggi i temi principali del nostro tempo, forse gli unici di cui valga davvero la pena parlare: il rapporto tra economia ed ecologia, il “commercio della violenza” globale che distrugge comunità e terra nel nome del profitto, l’assoluta necessità d’iniziare a considerare come un “costo” la sistematica distruzione dell’unico mondo che abbiamo e delle sue culture locali e localmente adattate.
Titolo e contributi: L'unico mondo che abbiamo / Wendell Berry
Pubblicazione: Prato : Piano B, 2018
Descrizione fisica: 154 p. ; 20 cm
ISBN: 9788893710329
Data:2018
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.), Inglese (lingua dell'opera originale)
Paese: Italia
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Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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Biblioteca civica Antonio Tiraboschi | TIR. 306.2.BER 1 V | 0-579443 | Su scaffale | Disponibile |
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